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Corpo E Mente – Guida gratuita: Video

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Buona visione!

Cos'è la salute secondo la bioenergetica?

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Concediti una pausa in cui fermarti a dialogare con il tuo corpo e sentirlo vivo, sano e libero da tensioni croniche. Sperimenterai il potere dell’espressività delle emozioni, attraverso gesti carichi di affettività, che sapranno orientarti verso il piacere e la gioia di vivere. Scoprirai il potere della tua mente, imparando a rilassarla, sviluppando le tue capacità di concentrazione e meditazione, e libererai la tua creatività.

È possibile frequentare una prova gratuita!

Articoli di approfondimento

Articolo 1

“La Bioenergetica: un modo di gestire lo stress dando voce al corpo”

Quante volte ci capita nell’arco della giornata di sentire dire “che stress…sono stressato…è stressante…” e di pensarlo noi stessi.

È indubbio che oltre all’inflazionato utilizzo di questa parola, resta il fatto che è sempre più diffuso il bisogno e il desiderio di ricavarsi dei momenti nell’arco della settimana in cui rigenerarci e rilassarci, trovare qualcosa che ci aiuti a rallentare un ritmo spesso veloce, frenetico e fatto di doveri e di impegni molto incalzanti e per questo “stressanti”. Sono tante le discipline e le altrettante proposte tra cui scegliere per trovare ciò che fa per noi. E tra le attività che troviamo nel panorama generale troviamo anche la Bioenergetica.

È una disciplina che parte da una visione olistica in cui il corpo, la mente e lo spirito sono in connessione tra loro e i benefici del lavoro che facciamo con il corpo si irradiano alla nostra mente e alle nostre emozioni. In poche parole è anche questa un’attività “anti-stress” per definirla con un termine che oggi è sulla bocca di tanti!

Le classi di Esercizi di Bioenergetica sono degli incontri di gruppo che prevedono una classe alla settimana di circa un’ora e trenta in cui le persone, guidate da un conduttore, eseguono esercizi il cui scopo è percepire e sciogliere le tensioni muscolari spesso inconsapevoli, contattare il corpo e le sue sensazioni, riscoprire emozioni e movimenti naturali e liberatori. È un’attività che dà spazio e soprattutto voce al nostro corpo e ai suoi bisogni e ci aiuta a ritrovare la spontaneità, il piacere e la gioia di vivere. La Bioenergetica alterna momenti di autoascolto, di respiro e silenzio a fasi di espressività con sequenze di movimenti, suoni e vocalizzi. Per praticare la Bioenergetica non c’è un’età specifica consigliata né occorrono prerequisiti particolari. Vengono proposti movimenti semplici e soprattutto movimenti che ognuno sceglie di compiere autoregolandosi, allenandosi quindi ad ascoltare il proprio corpo e a sentire quanto e come fare il movimento proposto dal conduttore. Scopriamo e liberiamo la voce del nostro corpo che si muove nello spazio e si esprime portando fuori il nostro sentire fatto di emozioni, pensieri, sensazioni. La naturale spontaneità dei gesti e dei movimenti e la gradualità dell’intensità degli esercizi proposti favoriscono il lasciarsi andare e l’allentarsi di contratture muscolari ed emotive che tutti noi chiamiamo “Stress”. Il risultato è un ritrovato equilibrio psico-fisico, un miglioramento della capacità di concentrazione, una maggior vitalità, autostima e in generale quel sentirsi “meglio” di cui parlano spesso gli allievi delle classi a fine lezione. Ed è proprio per questa sua naturalità e spontaneità e nel contempo indubbia efficacia che io sono innamorata della Bioenergetica da anni. E lo sono sempre di più dopo ogni laboratorio, dopo ogni sessione di supervisione, dopo ogni singola classe. Mi continua ad affascinare e nel contempo a stimolare nell’approfondirne le competenze, nel praticarla e nel divulgarla. E chi frequenta la Scuola di Counselingdella nostra Associazione ha l’opportunità di integrare le competenze del Counseling con lo studio e la pratica della Bioenergetica e potrà scegliere se poi approfondire il percorso acquisendo specifiche competenze nella conduzione di classi di Bioenergetica continuando a mettersi in gioco in un percorso esperienziale fatto di teoria certo ma soprattutto di tanta esperienza su di sé!

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Alexander Lowen

                                      Wilhelm Reich

                                   Wilhelm Reich

Articolo 2

“Introduzione storica alla Bioenergetica”

Wilhelm Reich scoprì che l’integrità dell’individuo si scinde in seguito a eventi traumatici o a situazioni carenziali protratte. Per sopravvivere, fuggendo dal dolore e ricercando il piacere, l’individuo reagisce proteggendosi mediante meccanismi difensivi che contengono lo stress che hanno una manifestazione psichica e una corporea: l’identità funzionale psiche-corpo.
Reich ha il merito di avere studiato i modi fondamentali di questo processo di adattamento e di difesa, sintetizzato nella Teoria dell’analisi del carattere. L’approccio di Reich inizialmente prende il nome di Vegetoterapia analitica del carattere. Con il lavoro di anni riuscì a individuare una sorta di contatto biunivoco tra il linguaggio verbale e il linguaggio corporeo (tra psiche e soma), scoprendo che un certo insieme di tensioni muscolariindicava sia un certo vissuto emozionale, sia, e soprattutto, un certo atteggiamento psichico rispetto alla vita.

Tra le varie innovazioni di Reich vi sono:

–     una identità funzionale psiche-soma, sorretta dall’armatura caratteriale che è la struttura cristallizzata degli atteggiamenti psichici e dell’armatura muscolare che di queste è l’equivalente somatico;

–     una visione olistica dell’individuo e della sua relazione con l’ambiente: l’organismo funziona come un tutto, i versanti psichico e somatico sono strettamente correlati dalla funzione energetica globale.

Alexander Lowen, fondatore della Bioenergetica, fa suoi i concetti reichiani dell’identità funzionale psiche-soma e della correlazione tra reazione emotiva inibita e insufficienza respiratoria. A differenza di Reich non persegue un obiettivo finale specifico; per Reich l’obiettivo della terapia era il ritrovamento della potenza orgastica, per Lowen, in modo più generale, è aiutare il paziente a ritrovare la capacità di provare piacere e gioia.  Lowen definisce così la sua teoria e tecnica: “la bioenergetica è una tecnica terapeutica che si propone di aiutare l’individuo a tornare ad essere con il proprio corpo ed a goderne la vita con quanta pienezza possibile”.  Questo risalto dato al corpo comprende la sessualità, che ne è una delle funzioni fondamentali, ma comprende anche funzioni ancor più basilari come quelle di respirare, muoversi, sentire ed esprimere sé stessi.

“Una persona che non respira a fondo riduce la vita del proprio corpo. Se non si muove liberamente, limita la vita del corpo. Se non sente pienamente, restringe la vita del corpo. E se reprime la propria autoespressione, limita la vita del corpo”.

Queste limitazioni non sono auto imposte, ma si sviluppano come strumenti di sopravvivenza e adattamento in un ambiente ed in una cultura limitanti. Spesso questi limiti sono diventati una seconda natura: la persona non ne è consapevole, accetta queste restrizioni e, così facendo, tradisce la naturalità del corpo da cui dipende il suo benessere.

 

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Articolo 3

“I principi e i paradigmi della Bioenergetica”

Unità psiche-soma
“La mia convinzione è che i processi energetici del corpo determinano ciò che succede nella mente esattamente come determinano ciò che succede nel corpo (A. Lowen)”.

Quanto succede nella mente riflette, ma anche sostiene, ciò che succede nel corpo, e ciò che succede nel corpo si riflette nella mente. Questo accade perché la vitalità dell’organismo, la sua energia, è un moto unico, circolare, che si applica in varie manifestazioni – corporee, mentali, emotive, relazionali – che si muovono insieme. La bioenergetica afferma che se accade qualcosa, ad esempio, a livello psicologico, questo necessariamente ha ripercussioni sulla parte somatica, emotiva, relazionale e viceversa. Il principio di unità psiche-soma ha un’importante ricaduta nel lavoro psicocorporeo, poiché consente, durante un’esplorazione, di passare da un elemento somatico ad uno emotivo o mentale, secondo un flusso continuo che consente di portare luce su ogni livello. Entrando da un livello più familiare sarà possibile esplorare un ambito meno conosciuto, e poi ancora facilitare la persona a creare le proprie connessioni tra i propri spazi interiori, come vasi comunicanti.

Buchi di identità
Il buco di identità sta nelle parti del corpo che l’individuo sente poco perché contratte, lasse, adipose: lì passa poca energia. Esso è quindi il risultato di un adattamento che ha portato a “dimenticare” alcune parti del corpo. Ad esempio, parti contratte sottintendono parti emotive cristallizzate, nonché aspetti mentali bloccati. Quindi il buco di identità non è solo una parte del corpo ma è anche un’emozione trattenuta, dei pensieri bloccati, dei comportamenti contratti, un repertorio limitato nell’espressività e gestualità, in una parola: una personalità. È in base alla quantità e qualità di queste forme di adattamento difensivo che Lowen ha stabilito cinque strutture caratteriali difensive.

Una teoria per la formazione del “carattere”
Reich e Lowen hanno elaborato un impianto teorico sul tema delle strutture caratteriali, secondo una visione olistica dell’organismo, a partire da come ogni individuo si adatta alle risposte che riceve dall’ambiente rispetto alla espressione dei propri bisogni.

Per trovare una valida modalità di stare in relazione – a volte particolarmente minacciosa – ogni individuo sviluppa delle modalità adattive a tutti i livelli: fisiche, emotive e cognitive. Reich e Lowen mantengono la visione della difesa come meccanismo adattivo e sopravvivenziale per l’organismo; aggiungono a questa visione un importante approfondimento di come le difese si sviluppano nel corso dell’evoluzione della persona, dal bambino all’adulto; e, soprattutto, elaborano una visione organismica delle difese, in base alla quale la difesa ha un aspetto fisico, uno emotivo e uno psichico, e creano tra di esse una “economia di forze” – come più volte la definisce Lowen – ovvero un sistema di autosostegno.  Corpo e mente lavorano insieme secondo uno schema di compromesso, per dare sostegno a una seconda natura che in realtà è un profondo limite alla natura di espressione dell’uomo.  L’approccio psicosomatico si propone il raggiungimento della auto-consapevolezza e della auto-comprensione, attraverso le attività del corpo e la tecnica di lettura corporea; il che permette di inquadrare tipologicamente le strutture caratteriali difensive connesse alla relazione diadica primaria del bimbo con la madre e connesse alla relazione triadica con entrambe le figure genitoriali; permette anche di indicare il significato delle strutture caratteriali nella vita della persona adulta con le sue caratteristiche emotive, psicologiche, comportamentali e relazionali e gli effetti sul funzionamento sano del corpo e sulle sue risorse.

Grounding
Il concetto di grounding ha a che fare con il sentire la propria realtà, quanto più possibile nella sua interezza. Il concetto è molto denso, e va da un livello concreto e fisico ad un altro altrettanto denso, ma più simbolico ed emotivo. La realtà di un individuo è il suo corpo: i suoi confini, la sua estensione, la sua posizione nello spazio; le sensazioni interne, la rigidità o la morbidezza, gli allineamenti, la respirazione. Secondo un significato più simbolico, grounding significa anche prendere contatto con la propria realtà emotiva e mentale. Significa essere radicati nel proprio contesto di relazioni e ambientale.

Facing
Il concetto di facing ha a che fare con la capacità di fare fronte e di fronteggiare il mondo esterno. Facing vuole dire vedere, guardare ed entrare in contatto con l’altro.

Respirazione
Nella bioenergetica la respirazione ha un’importanza fondamentale. E’ lo strumento fisiologico che consente il sentire. Più la persona respira, più sente. L’intervento sulla respirazione ha pertanto una funzione strategica nel sistema bioenergetico, il cui obiettivo è quello di recuperare per il soggetto la capacità di produrre energia e di farla circolare liberamente, dentro e fuori da sé.

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