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Introduzione Storica alla Bioenergetica

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Wilhelm Reich scoprì che l’integrità dell’individuo si scinde in seguito a eventi traumatici o a situazioni carenziali protratte. Per sopravvivere, fuggendo dal dolore e ricercando il piacere, l’individuo reagisce proteggendosi mediante meccanismi difensivi che contengono lo stress, che hanno una manifestazione psichica e una corporea: l’identità funzionale psiche-corpo. Reich ha il merito di avere studiato i modi fondamentali di questo processo di adattamento e di difesa, sintetizzato nella Teoria dell’analisi del carattere.

L’approccio di Reich inizialmente prende il nome di Vegetoterapia analitica del carattere. Con il lavoro di anni riuscì a individuare una sorta di contatto biunivoco tra il linguaggio verbale e il linguaggio corporeo (tra psiche e soma), scoprendo che un certo insieme di tensioni muscolari indicava sia un certo vissuto emozionale, sia , e soprattutto, un certo atteggiamento psichico rispetto alla vita.

Tra le varie innovazioni di Reich vi sono:

–     una identità funzionale psiche-soma, sorretta dall’armatura caratteriale che è la struttura cristallizzata degli atteggiamenti psichici e dell’armatura muscolare che di queste è l’equivalente somatico;

–     una visione olistica dell’individuo e della sua relazione con l’ambiente: l’organismo funziona come un tutto, i versanti psichico e somatico sono strettamente correlati dalla funzione energetica globale.

Alexander Lowen fa suoi i concetti reichiani dell’identità funzionale psiche-soma e della correlazione tra reazione emotiva inibita e insufficienza respiratoria. A differenza di Reich non persegue un obiettivo finale specifico; per Reich l’obiettivo della terapia era il ritrovamento della potenza orgastica, per Lowen, in modo più generale, è aiutare il paziente a ritrovare la capacità di provare piacere e gioia. Lowen definisce così la sua teoria e tecnica: “la bioenergetica è una tecnica terapeutica che si propone di aiutare l’individuo a tornare ad essere con il proprio corpo ed a goderne la vita con quanta pienezza possibile”. Questo risalto dato al corpo comprende la sessualità, che ne è una delle funzioni fondamentali; ma, comprende anche funzioni ancor più basilari come quelle di respirare, muoversi, sentire ed esprimere sé stessi.

“Una persona che non respira a fondo riduce la vita del proprio corpo. Se non si muove liberamente, limita la vita del corpo. Se non sente pienamente, restringe la vita del corpo. E se reprime la propria autoespressione, limita la vita del corpo”. Queste limitazioni non sono auto imposte, ma si sviluppano come strumenti di sopravvivenza e adattamento in un ambiente ed in una cultura limitanti. Spesso questi limiti sono diventati una seconda natura: la persona non ne è consapevole, accetta queste restrizioni e, così facendo, tradisce la naturalità del corpo da cui dipende il suo benessere.

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